27 dicembre 2012

L'ottimismo? Una malattia contagiosa

Una vendetta al femminile

Seigl, di padre ebreo e madre gentile, è uno scrittore di successo. Il suo romanzo "Le ombre", ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e parla di un argomento da sempre scottante: l'olocausto.
I mille impegni a cui è chiamato ed il sospetto di una malattia neurologica in progressione, lo convincono ad assumere un segretario. Il casting non ha successo fino a quando non conosce e poi assume, una Ragazza Tatuata, semianalfabeta, comparsa in paese improvvisamente e di cui rimane dolpito per la bellezza e riservatezza.
Questa assunzione viene a scontrarsi con le idee della sorella,
l'unica rimasta della famiglia e che per questo sarà cacciata dalla casa del fratello.
La Ragazza Tatuata, una balorda border-line si rivelerà fra le altre cose una antisemita convinta e capace delle peggiori nefandezze.
Nelle pagine finali il romanzo avrà dei colpi di scena scontati e prevedibili fino ad un atto finale decisamente "femminile".
Nel romanzo il protagonista è Siegl, ma solo in apparenza e a una lettura superficiale. In realtà gli attori principali sono altri due: la malattia neurologica "in progress" e la Ragazza Tatuata, le uniche figure in movimento e le uniche capaci di svegliare dei sentimenti. Sentimenti all'inizio diversi ed opposti, uno al nadir dell'altro ma che poi, alla fine si sovrapporranno in un connubio di crescente empatia.
Questo un simpatico passaggio:
"Era ottimista, non credeva nel peccato, tantomeno in quello originale, credeva solo nei difetti personali.
Era ottimista. Un ottimista è uno che non ha altra scelta, è uno che vive l'attimo, ma  pianifica il futuro, come se non dovesse esserci"
Buona lettura
Luca
Ventisette Dicembre Duemiladodici

Nessun commento:

Posta un commento