23 febbraio 2013

Demoni e sorrisi da Preti




L'erba del vicino non è poi così verde

Demonizzare è oramai lo sport più in voga nel Paese: viene praticato nei bar o in famiglia, sui social network piuttosto che sul posto di lavoro.
Sport che permette di bruciare calorie e grassi proporzionalmente al tono della voce usata, al gesticolare delle mani e alla velocità delle dita sulla tastiera.
E' una attività fisica che può essere praticata da tutti, anziani e giovanissimi, obesi e magri all'osso, ricchi e poveri, intelligenti e senza-cervello. 
E tutti con le stessse probabilità di vittoria.
La possono praticare le persone di tutti gli orientamenti politici possibili, anche quelle appartenenti a partiti che non esistono, che non sono mai esistiti e che mai inizieranno a respirare. 
Le regole da rispettare sono poche, anzi, si tratta di una sola regola; ma questa è fondamentale. Parlare male, meglio se peggio, di qualsiasi altro, chiunque esso sia: cose, persone, città, animali e pensieri. L'argomento è di libera scelta e può variare durante la discussione. Potrebbe benissimo partire da una disputa sulla squadra del cuore, virare sulla politica, fare una stretta strambata sul traffico cittadino ed arrivare ad una volata sui facili costumi delle mogli. Ma sempre quelle degli altri. 
Più parolacce ci sono meglio è; più è alto il tono della voce più la vittoria sarà vicina. Nel caso che uno dei contendenti riuscisse anche a sormontare la voce dell'altro/i diventerebbe sicuramente il leader indiscusso. 
Sono ammesse anche le contraddizioni - queste non hanno nessuna importanza ai fini del punteggio finale - e ben accetti sono i riferimenti storici. Due esempi su tutti: "ai miei tempi", oppure "quando c'era il fascismo".
In tempo di elezioni poi non ci si libera da quest sport estremo. A destra son fascisti, a sinistra mangiano i bambini, quelli del centro-destra son ladri e mafiosi, quelli lì son tutti froci e chi più ne ha più ne metta.
L'importante è criminalizzare. L'altro. 
Non importa spiegare che cosa fare o che cosa è stato fatto; è necessario prima uccidere il competitore, l'avversario di turno. chiunque esso o essi siano. 
Con quali armi? Tutte accettate, ma la migliore e quella più usata resta il fango. Sporca bene e subito, ha la giusta viscosità e visibilità. Ma è anche quello di più facile lavatura. Non si sa mai un giorno...
E poi meno male che alla fine della serata c'è il sorriso smagliante di Cristina Preti che ti rimette al mondo e ti dice che non è tutto perduto e che ancora c'è spazio per la fantasia.

Un abbraccio dalla tana

Luca 

Questo il link

 http://www.youtube.com/watch?v=1xHkxAQT-lI

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