Giochi di luce nelle case degli altri
Forse uno dei migliori romanzi della Chiara Gamberale a detta di molti suoi fan, assolutamente da leggere aggiungo io.
Mandorla, la protagonista del romanzo, è una bambina che, alla tenera età di circa dieci anni, rimane orfana per un banale incidente stradale di sua mamma Maria. Questa, amministratrice di un condominio romano, intesse, con tutti gli abitanti di questo palazzo un ottimo rapporto di amicizia.
Al suo funerale, Tina, quella del primo piano tira fuori una lettera, scritta dalla stessa Maria e indirizzata a sua figlia in cui sottintende che, sua figlia Mandorla, sia nata da un rapporto sessuale avuto al sesto piano del palazzo nella vecchia lavanderia.
Di qui il panico. Gli uomini negano ogni loro coinvolgimento amoroso con la donna e le donne, le mogli, per paura che il loro marito le abbia cornificate negano a spada tratta l'eventualità della prova del DNA per evitare uno scandalo.
Decidono con uno escamotage di far adottare la bimba a Tina che è nubile e poi di ospitare a turno la ragazza ed in questo modo tentare di insabbiare tutto nascondendosi dietro la banale scusa "per il bene della bambina".
Durante i periodi che Mandorla trascorrerà nelle diverse famiglie conoscerà pregi e difetti di ognuno, falsità e generosità. Menefreghismo e amore. Odio e insegnamento. Quelli che sembravano all'inizio le luci nelle case degli altri, i pregi e le positività si trasformano presto in orribili tenebre e le luci solo dei biechi artifici per illuminare un buio interiore terrificante.
Un finale a sorpresa renderà giustizia della buona fede di quei personaggi e ci mostrerà le debolezze e le crepe che vengono nascoste dal lato più superficiale e meno forte del carattere di ognuno.
Sono giochi di luce e di ombre che si alternano e si scambiano, si nascondono a vicenda e solo una attenta analisi può riuscire a mettere in risalto le vere positività, che ognuno di noi magari non sa di avere.
Buona lettura
Luca
Trenta Ottobre Duemiladodici
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