I diversi punti di vista
Aspettavo il nuovo romanzo di Carrisi come un bimbo aspetta le renne di Babbo Natale il ventiquattro di Dicembre. Dopo essermi incollato letteralmente per due giorni davanti a "Il tribunale delle anime" ed entusiasmato con "La donna dei fiori di carta", a mio modesto parere la più bella storia mai scritta negli ultimi dieci anni, aspettavo fremendo l'ultima faticaccia di Donato. Un poliziesco dalle tinte noire, un thriller dai tratti romanzati, con al centro una storia frequente nei giorni nostri: la sparizione volontaria. "Chi di noi non ha mai voluto una volta nella vita sparire, farsi una nuova identità, cambiare paese, lavoro, famiglia?". Così conclude l'autore nella sua pagina di spiegazioni e ringraziamenti.
Un romanzo dall'incipit magistrale e dalla conclusione a dir poco disarmante.
Una strana poliziotta dal passato oscuro e autolesionista, specializzata nella ricerca di persone scomparse, aiutata da un agente speciale in odore di pesante corruzione, risolvono un vecchio caso di vent'anni, lasciato freddare per incompetenza e autoassoluzione da colleghi corrotti e arrivisti.
Un finale leggermente improbabile, direi quasi utopistico, fino all'ultima riga quando lo stupore e l'ipotesi ci trasporta in un'altra realtà possibile e parallela.
"...quando la realtà ci dimostra che potremo perdere tutto, capiamo che non abbiamo più niente da perdere."
Un romanzo che si dipana fra il bene e il male; il bene che sconfigge il male ma che passa dal male per ottenere il risultato. Male e bene che si rincorrono e si confondono a seconda del punto di vista in cui ci si sofferma a osservare.
I buoni che diventano cattivi per liberarci dal pericolo, i cattivi che diventano vittime buone in una società che cerca il mostro, a volte buono, per sbatterlo in prima pagina, per farlo entrare nella storia, dimenticando accuratamente il volto e il nome delle sue vittime ignare.
Stavo aspettando la copia della biblioteca ma passando davanti alla libreria una voce dentro mi ha comandato l'acquisto e mi ha imposto, una volta a caso, una full immersion senza respiro: quarantacinque ore trenta minuti e ventotto secondi di benessere e batticuore.
Buona lettura a tutti
Teino's
Tredici Maggio Duemilatredici
Stavo aspettando la copia della biblioteca ma passando davanti alla libreria una voce dentro mi ha comandato l'acquisto e mi ha imposto, una volta a caso, una full immersion senza respiro: quarantacinque ore trenta minuti e ventotto secondi di benessere e batticuore.
Buona lettura a tutti
Teino's
Tredici Maggio Duemilatredici
Dall'album "I buoni e i cattivi" di Edoardo Bennato
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