4 settembre 2013

Mettete fiori nei vostri cannoni... sì, ma quali?

Rosa rossa pegno d'amore

Una storia stravagante, ironica, provocatoria questo romanzo d'esordio di Vanessa Diffenbaugh.
Racconta la storia di Victoria, una bambina abbandonata il giorno della nascita, e delle sue avventure alla ricerca di una famiglia che riesca a sopportare le sue bizzarrie. 
Decine di famiglie accolgono questa giovane in inutili tentativi di adozione, ma chi per un motivo, chi per un altro, nessuno di loro porta a compimento ciò che si erano prefisso. Meredith, sua mentore accanita e assistente sociale burbera, riesce a trovarle un'ultima spiaggia, una single proprietaria terriera, viticoltrice e grandissima amante dei fiori. 
Questa, nell'anno e mezzo che rimarranno insieme, le trasmetterà la grande passione per i fiori e dei messaggi che possono comunicare.
Con la buganville comunichi passione, con la gardenia raffinatezza, con il gelsomino del Madagascar la felicità matrimoniale.
Assolutamente sorprendente poi l'accostamento della pianta del muschio all'amore materno, una pianta che non prevede radici, proprio come sono o dovrebbero essere i figli verso coloro che li hanno generati.
Un finale non scontato, ricco di colpi di scena, dove il perdono che da sempre accompagna l'amicizia e la fratellanza esulta e prorompe come un vulcano appena svegliato. Il suo fiore? Ma un Giacinto viola, naturalmente. 
Il link più adatto? La sedia di Lillà  Alberto Fortis, per trasmettere a tutti voi le "prime emozioni d'amore".
Buona lettura

P.S. L'autrice al suo primo romanzo ha scelto oculatamente una buona agenzia letteraria che dopo aver corretto, editato e impaginato ha letteralmente scatenato una vera e propria asta mondiale per case editrici.
Lo dico, questo, a beneficio di tutti gli aspiranti scrittori, che possano così chiedersi quale sia la reale natura dei successi letterari.

Quattro Settembre Duemilatredici 



http://www.youtube.com/watch?v=vmkQDANePMM


Nessun commento:

Posta un commento