17 settembre 2012







Due Luglio millenovecentosessanta, servizio militare al confine dell'allora Yugoslavia.
Erano i tempi della guerra fredda, la Nato e l'Unione Sovietica si fronteggiavano e si guerreggiavano senza l'uso delle armi e contrapponendosi con spie e controspie. 
Le polveriere vicino al confine erano super sorvegliate da questi ragazzini, poco più che ventenni, anche se quello che vedete in fotografia di anni ne aveva ventitrè oltre ad avere anche una moglie ed un ragazzino che da oltre sette mesi lo stava chiamando babbo.
La seconda grande guerra era finita da poco più di quindici anni, si sentiva ancora il profumo del piombo,
e molti padri ancora piangevano i loro figli dispersi e mai più tornati.
Qualche tempo dopo, circa dieci anni, mio babbo, nella foto, mi ci ha portato in Yugoslavia, in roulotte e con altri amici.
Era ancora il tempo di Tito che con una violenza inaudita cercava di tenere imbrigliati tutta una serie di popoli fra loro diversi e tutti desiderosi di una loro indipendenza. Erano gli anni della sfida a scacchi fra l'americano Fisher e il sovietico Spassky. Una guerra fredda in miniatura. 
Fu quell'anno che a Grado, ci comprammo, io e mio fratello Stefano,una scacchiera di legno vero ed il libro con le migliori sfide dei due più famosi scacchisti di tutti i tempi. Quattrocentocinquanta lire la scacchiera e ottocento lire il libro. Poco meno di un euro, tutto compreso. Era il 1970.

1 commento:

  1. Bellissima Foto di Corito.
    Buon sangue non mente: noto che la vena creativa dello scrittore era già
    nel DNA. Posso confermare, senza ombra di dubbio che la "Sindrome della
    centesima scimmia" è vera.
    Noto inoltre con piacere che anche Teino è o è stato in gioventù un appassionato
    fan di Bob Fisher.
    M.

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