22 ottobre 2012

Confini invalicabili

La saggezza dei giovani

Di Michela Murgia ho letto un paio di anni fà il suo libro di maggior successo: Accabadora.
Vincitore del premio Campiello 2010.
Una storia assai strana, vuoi per le pratiche paramediche di sua madre putativa vuoi per la vicenda della " figlia d'anima" che mi ha ricordato vicende familiari remote e che, non volendo, mi ha spiegato quali motivazioni possono esserci a monte di una decisione a prima vista così difficile.
Quest'anno è arrivato alle stampe la sua ultima fatica: L'incontro.
E' la storia di tre fanciulli che d'estate, alla fine della scuola si trovano quotidianamente insieme a giocare, a cacciare con il vischio gli uccellini nella palude del paese di Crabas e ad ascoltare le storie fantastiche che i vecchi gli raccontano la sera dopocena, quando tutti riuniti, si ritrovano a veglia nella piazza principale. 
Un paese unito, dove l'identità paesana è molto forte e dove il "noi", plurale presente, che li distingue dagli "altri" abitanti di paesi limitrofi, è una consuetudine oramai radicata.
A mettere subbuglio negli animi ci pensa il Cardinale il quale decide che una nuova chiesa dovrà essere costruita, un nuovo parroco sarà mandato al nuovo presidio e che il paese dovrà essere diviso in due precise e nette competenze.
Con il nuovo ordinamento ora il paese viene diviso da un confine surreale e  il "noi" di ogni cittadino dovrà rivedere e riformare il nuovo "voi". 
Un imprevedibile finale mette tutti quanti in riga e rimette ordine al nuovo caos. 
Ma la domanda alla fine sorge spontanea ed urla nei nostri cuori una richiesta di risposta. Ma "loro" chi sono? 
Michela Murgia tenta provocatoriamente di darci una risposta ma che non ci lascia per niente soddisfatti. 
"Loro" sono quello che non siamo "noi".
Ma questo vale solo per la Sardegna?
Buona lettuta a tutti!
Luca
Ventidue Ottobre duemiladodici

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