5 aprile 2013

500 anni e non sentirli...

Una promessa è un dovere

L'avevo promesso direttamente all'autrice il giorno dopo averla conosciuta in una nota libreria di Empoli, alla presentazione di questo suo ultimo romanzo. E ogni promessa è un debito che deve essere stinto. Mi sono preso ventiquattro ore di tempo e ora eccomi qui a scrivere non una recensione, neppure un consiglio di lettura o uno scarno riassunto. Solo un pensierino, come quelli che la maestra in seconda elementare ci domandava di scrivere sull'amico di banco o su quello che volevamo fare da grandi.

La scrittura di Francesca non mi ha sorpreso avendo già letto tutta la sua bibliografia, per cui i tempi, le pause, i periodi, le parole che riesce a mettere in fila, le punteggiature mi hanno solo richiamato il suo modus leggiadro di scrivere storie e di descrivere luoghi, personaggi e costumi dell'epoca. 

Dopo aver sviscerato la vita di Elena di Troia in "Memorie di una cagna" e di averci fatto vivere una storia e un disagio giovanile nel "Rovescio del buio" ha preso di mira due personaggi storici del primo millecinquecento: Cesare e Lucrezia,  due dei quattro figli illegittimi del Papa Borgia. 

Dunque un romanzo storico? Per niente. Un romanzo di un'attualità sconvolgente, una storia dei giorni nostri in cui la scrittrice, cambiando ad arte e con una fine perspicacia date e nomi ha trasformato una storia vecchia di cinquecento anni in una fotografia a colori, nitida, senza sfumature, senza ombre e sfocature, dei giorni nostri.

Una fotografia impietosa della nostra situazione politica, una descrizione minuziosa dei loschi affari politici in atto in questi anni, mesi e giorni in una Italia allo sbando, fra derisioni, storture e rigiri nei confronti di una popolazione sempre più allibita e costernata.

Intrighi di potere per una subdola spartizione di denaro e potenza, suddivisioni meschine di incarichi non dovuti e elargiti per disegni e macchinazioni scacchistiche in un panorama sconvolgente.

Orgie e atti sessuali impuri, mogli e figlie illegittime vendute al migliore offerente di dinastie lontane ma influenti, una vergogna totale ma che ci rappresenta in toto l'attuale momento italico.

Uccisioni strane, avvelenamenti e finti suicidi come in un moderno passaggio di Repubbliche. 

Ma quale romanzo storico, non fatevi suggestionare dalle parole e dalle critiche. Un romanzo bellissimo, attuale, moderno e soprattutto coraggioso.
Brava Francesca.

Buona lettura

Luca 

Cinque Aprile Duemilatredici


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