14 giugno 2013

Amori traditi e amori che fioriscono

Amori perduti e amori ritrovati

Una trama semplice quella de "L'ultimo chef cinese" accompagnata da una scrittura efficace e godibile.
Personaggi dai nomi impossibili e impronunciabili che non ricordo e che non mi sforzo di scriverli ma che disegnano all'interno del racconto figure importanti e imprescindibili.
A Maggie, giornalista specializzata in articoli sulle usanze culinarie estere in terra americana e fresca vedova inconsolabile, viene comunicato che suo marito avvocato ha una vertenza in Cina in cui una signora afferma che lui sia il padre di sua figlia e che ne reclama l'eredità.
Maggie, smaltita la sbornia della incredulità, parte per l'oriente e mentre cerca di sbrogliare l'inghippo creato dal marito Matt,  là, in quella terra straniera e affascinante, come inviata dalla testata giornalistica si mette alla ricerca di uno chef emergente, un mezzosangue cino-americano (si dice così?) dalle origini importanti, per allestire l'articolo della sua vita.
A questo punto nasce tra i due un'amicizia forte, salda e incorruttibile che la porterà a conoscere i segreti della cucina orientale, i suoi abbinamenti con la letteratura, la sacralità dei piatti cucinati con amore e lucidità maniacale. La presenza costante degli zii di Sam (lo chef) che da sempre lo hanno accompagnato  nella scalata dell'apprendimento di questa arte di cui suo nonno era considerato l'ultimo vero protagonista, rivelerà a Maggie l'importanza degli usi e costumi, delle tradizioni e della famiglia all'interno di una società a lei sconosciuta. 
Il finale scontato e telefonato non toglie niente alla bellezza dell'opera che si prefigge (secondo il mio modesto parere) di far conoscere ai lettori una cultura esotica e lontana che da centinaia di anni si tramanda con la voce e con lo scritto, di generazione in generazione, con amore e dedizione.
Una scrittura dolce ed efficace, senza arrotondamenti, senza arzigogoli, penetrante e lucida come solo una mente pratica può riuscire a fare.

Buona lettura

Luca

Quattordici Giugno Duemilatredici


Nessun commento:

Posta un commento