19 gennaio 2014

L'antieroico Peter pan

Un Peter Pan dei giorni nostri

 Mi ha suggerito questo straordinario autore il mio fisioterapista di fiducia, che fra un massaggio alla cervicale e uno ai piedi mi parla di libri e di autori come un letterato d'altri tempi.
Ho iniziato con "Giulia 1300 e altri miracoli" e mi sono talmente divertito che ho deciso di leggere anche l'ultimo "We are family", lasciando la lettura dell'altro lavoro (La banda degli invisibili) a quando la mia bibliotecaria del cuore riuscirà a trovarmelo.
Non posso comprare tutti i libri che voglio, andrei in rovina anche se da adesso posso portarne in detrazione l'acquisto.
We are family (che riprende la canzone delle Sister Sledge degli anni '70) è l'inno dei Peter Pan moderni, è il libro cult che ogni genitore dovrebbe leggere quando decide di mettere al mondo una creatura, la Bibbia sul comodino da leggere un capitolo alla volta prima di addormentarsi, è il saggio dei moderni politici che intendono trasformare questo Paese immobile e stantio scartando ed escludendo un parco macchine umano oramai logoro e colluso.
Una trama geniale e una scrittura all'avanguardia mettono la Famiglia Santamaria al centro della sceneggiatura. I coniugi Mario Elvis (fan del noto cantante rock degli anni cinquanta) e la moglie Agnese, con i figli Al (ragazzo prodigio e geniale) e Vittoria sono da sempre alla ricerca della loro "casa promessa" che riescono ad acquistare grazie a un mutuo ventennale. In realtà è un semplice magazzino abusivo, costruito su una zattera di cemento semovente, senza pareti, elettricità, porte e finestre. I loro sogni però, le loro speranze e aspettative si scontrano ogni giorno con la sfortuna, con la crisi, con la cecità delle amministrazioni pubbliche. La genialità di Al e la maternità della sorella Vittoria riescono però a dare una svolta alle loro vite con la costituzione del Principato di Santamaria (un unico stanzone di novanta metri quadrati) e con il conio della moneta circolante, l'Elvis, con cui riescono a pagare la rata del mutuo durante l'assenza dei genitori che partono dopo diciotto anni per il loro unico viaggio di nozze.
La famiglia al centro del romanzo, accompagnata dai sogni e dalla volontà. Un centro gravitazionale dove tutto è possibile, dove tutto si può fare a patto che si abbia come fine ultimo, solo e unicamente, il bene dei bambini. Questo deve essere l'unico vento che sospinge i nostri pensieri e le nostre azioni, l'unica spinta che dovrebbe muovere i nostri politici e i nostri amministratori nelle funzioni dei loro mandati che i Cittadini gli hanno derogato.
E' il Criterio Regolatore che dovrebbe muovere il mondo: quello che sto facendo può portare un beneficio ai bambini?
Geniale poi la teoria della Neocolonizzazione Responsabile, l'unico metodo morale ed etico per risolvere un problema che nessuno vuole risolvere, a partire dagli uomini di colore che "presidenziano" comunità potenti di spessore mondiale.
Fantastico poi il passaggio sull'amore:
"Cosa significa per te 'amore'?" domanda Roberta ad Al
"Significa che non ho dubbi, che tutte le domande hanno la stessa risposta. Chi Voglio? Te. Cosa voglio fare? Te. Dove vopglio andare? Te. Cosa voglio mangiare? Te." 
Standing ovation caro Fabio, casomai leggessi queste quattro righe, ti mando un messaggio di amore e di fratellanza:


Buona lettura a tutti

Luca 
 

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