Un libro mai scritto
Difficile scrivere – o buttare
giù due righe come si dice nell'epoca moderna - la propria
opinione su un libro che non ci è piaciuto oppure di cui non
condividiamo i contenuti o a maggior ragione se scritto in un
italiano troppo forbito e difficilmente comprensibile.
Altrettanto difficile scrivere a
proposito di un libro che non abbiamo letto e che sicuramente non
leggeremo mai, vuoi perchè l'autore non ci è mai
piaciuto oppure per quel titolo così poco originale e che non
suscita nessuna curiosità o addirittura perchè la
copertina così anonima e triste non accende in noi nessun
entusiasmo.
Ma cosa veramente impossibile è
scrivere qualcosa su un libro che non è stato ancora
pubblicato o meglio ancora, non è stato ancora scritto.
Nessuno conosce il titolo e nessuno ha mai visto la copertina per il
semplice motivo che questo libro non esiste. Nessuno conosce i
contenuti e men che meno la lingua in cui è stato forse
pensato. E allora come sarà mai possibile scrivere queste
benedette due righe su qualcosa che non esiste, o almeno di cui
nessuno ne conosce l'esistenza?
Io voglio provare a farlo e penso
anche che non sia così difficile. Proviamo a pensare a quel
libro come ad un sogno che accompagna l'esistenza di ogni persona, di
ogni uomo. Proviamo ad immaginare un libro fatto di gesti, di
pensieri di parole dette e pensate, di parole immaginate, di parole
che volevamo dire e che non abbiamo mai detto. Un libro fatto di
gesti, anche piccoli che abbiamo fatto o che abbiamo pensato di fare
e non ne abbiamo mai avuto il coraggio. Ai gesti ed alle parole che
hanno ferito e che hanno invece strappato un sorriso o un abbraccio.
Un libro fatto di baci che abbiamo
dato o pensato di dare, di baci rubati, baci colorati e tutti i baci
in bianco e nero che non ci hanno entusiasmato.
Un libro fatto di immagini e di
arcobaleni, tante foto incollate su pagine bianche, su fogli di
pergamena fabbricati con le nostre mani. Foto a colori e foto color
seppia, antiche, alcune sbiadite, bruciacchiate con gli angoli
consumati e con dietro la data, che non è quella della
scadenza, quelle non scadranno mai, ma la data di nascita, la data in
cui si è manifestata ai nostri sensi.
Pensiamo alle persone ed ai
destini che sono stati incrociati e che hanno impresso sulle pagine
del libro le loro ombre con tutte le scalature di grigio possibili o
i loro riflessi fatti di colori scargianti e luminosi.
Penso a questo libro, a questo mio
libro ed a tutti gli altri libri che non potrò mai leggere ma
solo pensare e sperare che siano tanti.
Penso a questo mio libro ed alle
cose che vorrei scrivere di lui e l'unica cosa che mi viene in mente
è una canzone che parla della vita e di quanto sia
straordinaria. Si perchè l'unica cosa che accompagna bene le
parole non sono i gesti e le facce, ma la
musica.
Nessun commento:
Posta un commento