14 ottobre 2012

Vuota di tutto

C'è un altro genere letterario che, oltre a quello delle poesie, non riesce ad appassionarmi ed è quello della raccolta di racconti. 
In realtà i racconti mi piace leggerli, ma solo se singoli, staccati e non rilegati insieme e magari uniti da un filo tematico forzato ed unico.
"La famiglia vuota", raccolta di storie più o meno brevi di questo autore Irlandese, ha appunto un filo conduttore che li unisce, un filo sempre presente, sempre davanti agli occhi del lettore.
La solitudine. 
Una solitudine che a volte è vista dalla parte del protagonista mentre a volte viene sintetizzata proprio come una assenza totale di anime intorno a lui.
I protagonisti delle storie sono spesso persone che vivono lontane dalla propria terra natia e che, per motivi diversi, fanno ritorno nel paese che li ha visti nascere e crescere e che evocano ricordi dell'infanzia o giovinezza oramai perduta. 
Storie legate alla memoria, ai ricordi, alle persone conosciute ed ai loro spazi. I loro luoghi evocativi sono spiagge, vie cittadine, locali notturni, case disabitate da anni o solo da pochi giorni.
Ma l'area di intersezione fra queste storie è sempre la stessa: la profonda solitudine in cui questi personaggi, quasi sempre omosessuali, sono costretti a vivere ed a conviverci. 
Una solitudine malinconica aggravata ferocemente dai bei ricordi di gioventù o dagli sbagli per alcune scelte fatte che, inderogabilmente, hanno lasciato profonde ferite nell'animo e nell'anima.
Una omosessualità spesso non accettata dalla famiglia di origine, dalla famiglia generatrice è che quindi fa sprofondare ancora di più nella tristezza questi uomini lasciati tropo spesso soli.
A volte però questa omosessualità spinge per ovviare a questo sentimento di solitudine a dei compromessi che umiliano e che ti spingono ancora di più in un vuoto assoluto e deprimente. 
Una cosa però mi ha colpito più di ogni altra. 
L'incipit. 
L'inizio del primo racconto e del romanzo. Un incipit ad effetto, teso a colpire quel genere di lettori che affidano alle prime righe del libro la responsabilità dell'acquisto.
"La luna è bassa sul texas. La luna è mia madre."
Buona lettura a tutti
Luca
Quattordici Ottobre duemiladodici
 
 


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